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L´Avvocato che abbia azionato un procedimento civile per il recupero del credito professionale non risponde di estorsione, neanche in forma tentata

Argomento: Dei delitti contro il patrimonio
Sezione: Sezione Semplice

(Cass. Pen. Sez. II, 19 dicembre 2023, n. 50652)

Stralcio a cura di Lorenzo Litterio

“La Corte di appello di (…), (…), riformava la sentenza che aveva assolto (…) dal reato di estorsione tentata e consumata condannandolo alla pena di anni (…) solo per il reato di tentata estorsione. Confermava l’assoluzione per l’estorsione consumata. Si contestava a (…) avvocato, a) di aver prospettato a (…) che avrebbe azionato davanti al giudice civile le proprie pretese in ordine ai compensi dovuti (…) senza considerare gli acconti in contanti versati, b) di aver ottenuto l’emissione di cinque decreti ingiuntivi per le somme dovute, c) di avere notificato i relativi atti di precetto per procedere al pignoramento di un immobile dei coniugi (…), d) di avere pignorato le quote della pensione di (…), e) di avere pignorato presso terzi la complessiva somma di euro (…), costringendo così (…) e (…) a difendersi nelle varie sedi giudiziali ed a subire i pignoramenti indicati procurandosi l’ingiusto profitto identificato nelle somme riscosse. (…). La Corte d’appello riteneva provata la responsabilità per il “delitto tentato” in quanto si doveva considerare che il persistere dell’azione estorsiva non identificabile con un solo procedimento, ma con la reiterazione di domande giudiziarie erano indicative della volontà di ottenere più di quanto legittimamente dovuto. (…). La Corte di appello ha riformato la sentenza di assoluzione ritenendo che (…) attivando una serie di procedure giudiziarie con decreto ingiuntivo, avrebbe cercato di ottenere somme maggiori rispetto a quelle dovute mettendole in stato di intimidazione con continue azioni legali. 1.1. Il Collegio non intende contrastare, (…), la giurisprudenza secondo cui integra il reato di estorsione e non quello di truffa la minaccia di prospettare azioni giudiziarie – (…) – al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute, qualora l’agente ne sia consapevole, potendosi individuare il male ingiusto ai fini dell’integrazione del più grave delitto nella pretestuosità della richiesta (…). Si riafferma, inoltre, che in tema di estorsione, la minaccia di adire le vie legali, pur avendo un’esteriore apparenza di legalità, può integrare l’elemento costitutivo del delitto di cui all’art. [continua ..]

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